Sull'Internazionale del 22-28 luglio un articolo di Andrea Camilleri accompagna il portfolio fotografico di Giorgio Palmera. Ciò che mi ha colpito però, più che le immagini riportate e il sicuramente riuscito tentativo di elogiarle, è stata la definizione che Camilleri dà dell'Arte, proprio nell'apertura del suo pezzo. Semplice ed esaustiva come solo un grande autore sa fare:
Foto di Fabrizio Ferri |
"Cos'è l'arte e cosa spinge un artista a creare? Nella sua accezione più elementare si può dire che l'arte è un mezzo di espressione e di comunicazione connaturato all'essere umano. Già l'uomo primitivo disegnava, scolpendole sulla roccia, figure di bufali per indicare che nelle vicinanze si trovavano mandrie da cacciare. la cosa interessante è che disegnava in forma stilizzata , realizzando una figura che non fosse solo un 'affare con quattro piedi' bensì una forma riconoscibile, 'il bufalo', distinguibile da un cavallo o da un altro quadrupede. In quella forma c'era già il principio di un concetto artistico, la stilizzazione, una stilizzazione operata senza che si perdesse però il contatto con la realtà. Già questa era una primitiva forma d'arte. L'artista cerca da sempre di oggettivare una sua esperienza, una sua urgenza di comunicare.
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L'arte è forse qualcosa che non sappiamo definire ma che risulta innegabilmente empatica e meravigliosa.
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Per un artista è molto importante nutrirsi dell'interscambio, della conoscenza di quello che fanno gli artisti e le persone nelle altre parti del mondo [...] L'artista è come un albero che, se non riceve continuamente linfa vitale da tutte le parti, finisce col rinsecchirsi, morire o mettere poche foglie stente. L'artista necessita sempre della conoscenza del lavoro degli altri".
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