More

The Neighborhood - Williamsburg (NYC)
23.12.2011
Chi mi conosce sa che ho passato qualche settimana a New York durante l'autunno. E' un'esperienza che consiglio a tutti. Licenziatevi, raccogliete gli spicci che avete da parte, iscrivetevi a un corso di cucina o di fotografia o di arte e partite. New York è molto meno cara di Parigi o Londra e oltre ai grattaceli e agli itinerari da cartolina, ha al suo interno una varietà di quartieri e atmosfere che ricordano le capitali europee, persino alcuni quartieri popolari di Roma mescolati con le periferie inglesi. Uno di questi luoghi speciali è il quartiere di Williamsburg, situato nella macroarea di Brooklyn.

Williamsburg è a sole due fermate di subway da Manhattan e da circa un decennio si sta trasformando nel vero cuore artistico e giovanile di New York. Come tutta la zona di Brooklyn, Williamsburg è stato fino a vent'anni fa un quartiere abitato prevalentemente dalle fasce della popolazione meno agiate e da molti immigrati. A Williamsburg e Green Point (il quartiere adiacente, a nord) si sono concentrati polacchi, ebrei e italiani. Oggi invece è abitato principalmente da artisti, creativi, giovani famiglie e studenti stranieri. Le strade si sono riempite negli ultimi anni di una miriade di ristorantini etnici economici, caffè, pub, locali di ogni genere, negozi di artigianato e di abiti vintage e second-hand. Nel week-end due grandi mercati di oggetti e alimentari animano la zona più a ovest del quartiere da cui si può godere della vista suggestiva dello skyline di Manhattan.
 La maggior parte degli attuali residenti di Williamsburg sono ex abitanti di Manhattan che hanno colonizzato la zona per pagare un affitto più basso e per vivere in un quartiere più calmo, a misura d'uomo e pieno di verde. 
Se vi ho incuriosito vi propongo un breve multimedia/documentario da me realizzato, composto di interviste video e fotografie, con il quale ho voluto provare a raccontare l'atmosfera che si respira in questo quartiere unico. 
















La foto racconta i fatti 

10.11.2011
Dopo la manifestazione degli Indignados del 15 ottobre a Roma, una quantità infinita di immagini si sono riversate nel web. Le motivazioni della manifestazione erano le stesse dei cortei che stavano percorrendo le strade di molte altre città del mondo: dire basta alla logica del profitto, garantire un futuro dignitoso e sostenibile per le generazioni presenti e future.  
Fotografie di Matteo Cavalieri
Fotografie di Matteo Cavalieri


























A Roma e soltanto a Roma però lo svolgimento della manifestazione non è stato pacifico come nel resto del mondo e come i leader del movimento degli Indignados avrebbero voluto. 
Black Bloc e mercenari in larga parte e giovani esasperati in minor misura hanno dato vita a una vera e propria guerriglia urbana, distruggendo negozi e automobili e scontrandosi con i numerosi poliziotti presenti.

Fotografie di Matteo Cavalieri





























Da tutte le immagini che sono state scattate quel giorno, molte ‘accademiche’ e ingessate, le fotografie di Matteo Cavalieri si distinguono perché raccontano senza paura e senza censura gli scontri e i volti della manifestazione e le rovine che essa ha lasciato dietro di sé.

Fotografie di Matteo Cavalieri

Fotografie di Matteo Cavalie
Sostenitore degli ideali della manifestazione, lo sguardo di Matteo Cavalieri è sia quello del manifestante sia quello del fotografo, è descrittivo e crudo, istintivo e fugace. 

Centinaia di sampietrini estratti dalla strada, automobili incendiate, vetrine e negozi distrutti, uomini e ragazzi dal viso coperto che lanciano pietre dalla nebbia. E' il racconto di queste immagini che rendono l'atmosfera tesa e lugubre di quel giorno d'autunno nella capitale.

Che vadano a finire su un social network, che siano linkate su twitter o dowlodate da un blogger, queste immagini testimoniano in modo veritiero i fatti che si sono svolti a Roma il 15 ottobre 2011 e descrivono il perchè essa siata stata l'ennesiama manifestazione in Italia che non sarà ricordata per i valori che tentava di promuovere ma per il numero dei giovani arrestati, dei poliziotti feriti e dell'ammontere dei danni. 

Queste foto quindi contribuiscono a dare consapevolezza alla coscienza collettiva di quali siano le impasse su cui l'Italia continua ad inciampare ed è anche questa la ratio con cui sono state scattate.
Fotografie di Matteo Cavalieri

Fotografie di Matteo Cavalieri

Fotografie di Matteo Cavalieri

Fotografie di Matteo Cavalieri

Fotografie di Matteo Cavalieri

Fotografie di Matteo Cavalieri

Fotografie di Matteo Cavalieri

Fotografie di Matteo Cavalieri





























































































































































































































Il Cantiere infinito degli Ex Mercati

Generali di Roma

Fotografie di Matteo Cavalieri
01.09.2011 
Ecco una serie di fotografie inedite degli Ex Mercati Generali. Da più di 6 anni non è possibile accedere all'area del cantiere ma noi ci siamo intrufolati e vogliamo mostrarvi il paesaggio incredibile e nascosto, proprio nel cuore di Roma. Ecco alcuni stralci didascalici dall'articolo di Repubblica del 03/07/2011.

Ora sembra la scenografia di un film alla Blade Runner. É uno spettacolo uscito dall'immaginazione di uno scrittore neogotico. Ciò che resta degli Ex Mercati Generali di Viale Ostiense a Roma sono solo edifici sventrati e abbandonati, monumenti da archeologia industriale.
Benvenuti al cantiere infinito, quella Città dei Giovani lanciata dal sindaco Veltroni, con il terreno consegnato nel 2005 alla Lamaro dei fratelli Toti, i costruttori che guidano il project financing, in cambio della concessione e della gestione per sessant'anni. Ancora alle prese con permessi, concessioni definitive, ok della soprintendenza, alchimie societarie...
Le autorità, ottimiste e cantastorie, continuano ad affermare che i lavori si concluderanno entro il 2014.
Sulla destra incombono le strutture bianche del ponte sulla ferrovia che porterà un fiume di macchine dalla Colombo all'Ostiense. Più in là le torrette blu della fermata Garbatella del metrò. Poteva marciare di più questo cantiere chiave al centro di Roma. E invece no. Anche a causa delle vicende che hanno travolto la Mills Corporation americana, che aveva partecipato al project financing per il 75% delle quote e poi, schiacciata da un'inchiesta in Usa, si è ritirata, lasciando tutto il peso sulle spalle della Holding dei fratelli Toti. 
I muri perimetrali sono scavati fino alle fondamenta e in mezzo nella piazza delle Erbe ecco i due funghi dei serbatoi dell'acqua. Secondo i piani dell'ex sindaco qui dovevano sorgere padiglioni alti due piani, di varie forme, bianchi, grigi e di vetro, destinati al commercio di qualità, si chiameranno Lifestile, Family, Youth Fashion e Fashion Market ma i lavori sono fermi da anni e non accennano ad avanzare.
Pensate che negli acquitrini hanno trovato perfino il nido di un Germano Reale.
Fotografie di Matteo Cavalieri

Fotografie di Matteo Cavalieri

Fotografie di Matteo Cavalieri

Fotografie di Matteo Cavalieri
  
Fotografie di Matteo Cavalieri

Fotografie di Matteo Cavalieri



Fotografie di Matteo Cavalieri
Fotografie di Matteo Cavalieri

Nessun commento:

Posta un commento