Foto di Hugues Roussel |
Foto di Cristòbal Hara |
Voglio, per la seconda ed ultima volta, riportare alcuni brevi passaggi del saggio di Roland Barthes La Camera Chiara (1980) riguardanti l'immagine fotografica, osservata da un semiologo, non fotografo.
Barthes infatti ci propone una breve classificazione delle 'sorprese', frutto dell'ingegno del fotografo, attraverso le quali una fotografia riesce a provocare autentico stupore nell'osservatore.
Ecco le sue parole :
" Io immagino (è tutto quel che posso fare dal momento che non sono un fotografo) che il gesto essenziale dell'Operator (il fotografo) sia quello di sorprendere qualcosa o qualcuno, attraverso il piccolo foro della camera, e che quindi tale gesto sia perfetto quando avviene all'insaputa del soggetto fotografato.
Ne consegue tutta una gamma di 'soprese', per me spettatore, che corrispondono a una serie di performances per il fotografo.
Foto di Richard Avedon |
Rarità - La prima sorpresa è quella del raro. Pieno d'ammirazione, tizio mi riferisce che per preparare un'antologia fotografica di mostri (l'uomo con due teste, la donna con tre seni, il bambino con la coda) il tale fotografo ha impiegato quattro anni di ricerche.
Numen - La seconda sorpresa invece è ben nota alla pittura, la quale ha spesso riprodotto un gesto colto nel punto preciso della sua corsa in cui l'occhio normale non può fissarlo (ho definito altrove questo gesto il numen del quadro storico). La Foto immobilizza una scena rapida nel suo momento decisivo.
Tecnica - Un'altra sorpresa è quella che il fotografo si aspetta dalle contorsioni della tecnica: sovrimpressioni, anamorfosi, utilizzo volontario di certi difetti (inquadratura non centrata, sfocatura, falsamento della prospettiva).
La "trovata" - Kertész fotografava la finestra d'una mansarda, dietro i vetri, due busti antichi guardano nella via. [...] Nel mondo dei media illustrati, tale foto diventa una scena 'naturale' che il buon fotoreporter ha avuto il genio, vale a dire la fortuna, di sorprendere: un emiro nel suo costume tradizionale con un paio di sci ai piedi.
Tutte queste sorprese soggiaciono a un principio di sfida : come un acrobata, il fotografo deve sfidare le leggi del probabile. [...] In un primo momento, per sorprendere, la Fotografia fotografava il notevole; ben presto però, attraverso un bel noto capovolgimento, essa decreta notevole ciò che fotografa.
Foto di Richard Avedon |
Foto di Cristòbal Hara |