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Preferirei, miei cari lettori, portarvi sempre a conoscenza di un nuovo talento, di un fotografo contemporaneo dallo sguardo originale ma non ho potuto rimanere indifferente quando mi sono ritrovata d'avanti gli scatti 'grafici' di Harri Peccinotti. E' andata così: 3 anni or sono frequentavo una libreria di fotografia al civico 55 dello Scalo San Lorenzo a Roma dove per qualche tempo ha anche avuto sede il collettivo fotografico OnOff Picture. Lì seguivo un seminario sul reportage fotografico e quando arrivavo in anticipo alle lezioni mi fermavo a sfogliare i volumi in esposizione, centinaia di pagine e di immagini che sarebbero finite ad aleggiare nel mio subconscio fino ad oggi. Fu durante quello sfogliare rilassato che mi capitarono per la prima volta sotto gli occhi le immagini di Peccinotti: una teenager acqua e sapone che lecca un ghiacciolo rosa fucsia, un costume da bagno anni settanta che aderisce su un seno di ragazza, lasciandone intravedere il capezzolo turgido.
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Foto di Harri Peccinotti |
Qualche giorno fa, navigando nell'etere, mi sono imbattuta in un articolo sull'autore di quelle fotografie che non ho potuto non riconoscere: il fotografo e art director Peccinotti era raccontato su Musemagazine e così ho voluto ricostruire la sua vita e presentarvi il suo lavoro rivoluzionario, per l'epoca, ma che continua a influenzare l'immaginario collettivo della nostra generazione.
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Foto di Harri Peccinotti
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<<Amo la natura in tutte le sue forme. E le forme più belle, in questo mondo imperfetto, saranno sempre quelle delle donne>>. Così dichiarava apertamente Harri Peccinotti. Oggi, settantenne con lunga barba bianca, ieri, negli anni sessanta, fondatore e art director della rivista Nova, totalmente femminista e anticonformista. Londinese, nasce nel 1935, a 14 anni lascia gli studi per dedicarsi alla musica jazz con un trombone basso sotto braccio. Vira verso la fotografia commerciale realizzando copertine per libri e dischi fino a fondare ne 1965, con alcuni amici nel campo delle arti visive, una delle riviste più influenti degli anni Sessanta: Nova. In un periodo storico ancora pieno di tabù, in cui le riviste femminili insistevano sui temi della famiglia e della vita domestica, Peccinotti creò un magazine destinato alle donne A.A. "Above Average Income and Intelligence" (Reddito e Intelligenza superiori alla media).
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Foto di Harri Peccinotti |
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La rivista trattava di filosofia, di sociologia, di politica, di femminismo e di libertà sessuale. La redazione era affollata di giornalisti baciati dal vento dell'emancipazione culturale, che sfornavano articoli provocatori e le immagini che venivano proposte su Nova raccontavano una donna che esercitava con disinvoltura il suo diritto alla libertà sessuale, attraverso un corpo imperfetto e proprio per questo terribilmente sexy. Per le fotografie non venivano mai utilizzate modelle professioniste ma donne normali, che si potevano incontrare per la strada o in ufficio e per la prima volta, donne di colore. <<Suonavo musica nei locali e sui palcoscenici c'era una multietnicità che è entrata in modo naturale nelle mie immagini>>, raccontava Peccinotti.
Con titoli di copertina come If you are a housewife (and bored by it), la sua rivista ha contribuito a sradicare le donne dalle cucine, dalle famiglie, dal focolare, dalle prigioni domestiche più asfissianti. Si racconta che una volta Harri Peccinotti comprò da un fotografo americano l’intera sequenza che ritraeva la moglie nell’atto di dare alla luce un bambino e la pubblicò. <<Abbiamo fatto sold out in dieci minuti>>, ricorda.
Harri ha lavorato come fotografo e come consulente fotografico per Elle, Vogue, Harper's Bazar, Flair, Vanity Fair, Rolling Stone, Queen e soprattutto per il settimanale francese Le Nouvel Observateur. La sua biografia è raccontata nel libro "H. P. Harri Peccinotti".
Ad un osservatore di oggi le fotografie di Harri potrebbero sembrare scontate e banali, considerando il nauseabondo sovraccarico di immagini "sexy" a cui è sottoposto l'esemplare umano medio abitante della società occidentale. Tuttavia è stato lui a catturare per la prima volta su pellicola il lato sexy della vita di ogni giorno e la sensualità delle azioni quotidiane di ogni donna, reinventando completamente le allusioni al sesso e ribaltando l'immagine della donna casalinga e ubbidiente. Il suo stile è stato e rimarrà inconfondibile: scatti a distanza ravvicinata, intimi, grafici, composti a regola d'arte e naturali allo stesso tempo. <<Ho sempre fatto molti close up, perché penso che siano grafici, è come avvicinarsi. È l’aspetto grafico dell’immagine che la rende erotica, non il contrario>> diceva Peccinotti commentando il suo lavoro.
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Foto di Harri Peccinotti
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Harri Peccinotti
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Foto di Harri Peccinotti
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Foto di Harri Peccinotti
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Foto di Harri Peccinotti
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Foto di Harri Peccinotti
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Foto di Harri Peccinotti
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Foto di Harri Peccinotti
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